L'ultima terra oscura (Italian Edition) by Mariangela Cerrino

L'ultima terra oscura (Italian Edition) by Mariangela Cerrino

autore:Mariangela Cerrino [Cerrino, Mariangela]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B0763787Q1
editore: Golem Edizioni
pubblicato: 2017-09-29T00:00:00+00:00


14

La biblioteca municipale era aperta. Isaure aveva preferito lasciare la Peugeot bianca nel parcheggio in Avenue des Alpes. Da lì, dopo aver risalito per un breve tratto la strada e disceso la scalinata Terrages, si erano ritrovati nella Grand’ Rue, proprio a ridosso della biblioteca. Aveva ripreso a piovere; una pioggia leggera, più che altro fastidiosa.

I pilastri azzurri che contornavano le vetrine e l’ingresso della biblioteca, adiacente al Cité-Centre, reggevano una decorazione di palloncini strattonata dal vento. Un cartello avvisava di una festa di bambini in programma per il giorno precedente e rinviata a causa dell’attentato.

«C’è molta gente in giro» osservò Isaure, e rivolse il suo sguardo al marciapiede di fronte, dove si ergeva la torre bianca dell’Eurotel Riviera. Tutti i posti auto a spina di pesce sulla strada erano occupati. E un crocchio di persone stazionavano poco più avanti, dove la strada rientrava concedendo più spazio. Non erano turisti e non davano l’idea di essere lì per caso.

Simon posò invece l’attenzione sui due uomini appena oltre le vetrine della biblioteca. Uomini di Laurent. Non avrebbero potuto nasconderlo nemmeno se avessero voluto.

«Non ci perdono di vista» sussurrò a Isaure tenendole aperta la porta mentre lo precedeva all’interno. «Come fanno a essere già qui?»

La ragazza si strinse nelle spalle. «Montreux è piena di telecamere. Laurent fa il suo lavoro.»

«Vorrebbe saperne di più anche su Jordan e sul ministero.»

«Lo sappiamo.»

Simon non stentava a crederle. Appena oltre l’androne la indirizzò all’ascensore. «Al pianoterra c’è la sala dove si tengono i convegni, ma gli uffici sono all’ultimo piano.»

«Hai un ufficio qui?» Era stupita.

«No. È poco più di uno sgabuzzino, ma quando mi hanno richiesto un nuovo corso di scrittura con inizio a novembre hanno lasciato che mettessi lì il mio materiale. Non sono il solo a usarlo, comunque.»

Lo sgabuzzino in realtà era una stanza molto lunga e stretta, con la parete di destra coperta da uno scaffale alto fino al soffitto e pieno di scatole di cartone, ciascuna con etichette e nastri adesivi a sigillarle. Lo scaffale era diviso in settori. In alto c’era il materiale delle animatrici dell’area riservata ai bambini più piccoli, in basso quello di chi, come lui, teneva dei corsi o dei convegni. Una scrivania di recupero, senza nemmeno una sedia, occupava la parete di fronte. L’unica finestra, in fondo, era schermata da una tenda avvolgibile.

Le luci lungo la volta si accesero da sole, al loro ingresso, non appena Simon riuscì a far scattare la serratura automatica inserendo il codice che la biblioteca gli aveva assegnato all’inizio del corso. Buon per lui che aveva un’ottima memoria.

Isaure osservò perplessa il lungo scaffale. Da un paio di scatole, in alto, sfuggivano mascherine appese a dei lacci e dei lunghi brandelli di carta colorata.

«Non posso credere che ci sia del disordine» considerò la ragazza. L’atrio e i corridoi che avevano attraversato erano lindi e ordinati come quelli di una clinica. Ma Simon aveva già spostato sulla scrivania le tre scatole che portavano indicato a caratteri grandi PROFESSOR SIMON MALDON – CORSO DI SCRITTURA CREATIVA 1.



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